In “Vanagloria” traspare il rinnovamento stilistico del gruppo, con le sonorità popolari e balkan che si affievoliscono rispetto al passato, per lasciare più spazio ai sintetizzatori e a nuove sperimentazioni vocali.

In questo assetto, i Nitrophoska (voce, chitarra, basso, batteria, pianoforte, tromba, trombone, sax tenore e sax baritono) garantiscono un mix di energia e groove allo stato puro, senza trascurare la cura dei dettagli e la ricerca di melodie originali ma, al tempo stesso, orecchiabili e coinvolgenti.

Il brano è uno sguardo disincantato sul nostro mondo, infestato dai fumi del gasolio e monopolizzato dai social network che, come fossero virus informatici, lobotomizzano le nostre menti portandoci all’alienazione. Noi tutti viviamo lo stress, cantano i Nitrophoska. Qualcuno fa finta di niente, qualcuno vede cosa sta succedendo. Ma tutti ballano in un infinito giro tondo, quello che con cadenza in levare irresistibile, ci fa ballare la band pugliese.